
Quando una donna scopre di non poter utilizzare i propri ovociti per cercare una gravidanza, spesso sente venir meno il proprio sogno di maternità. L’ovodonazione, o donazione di ovociti da parte di una donna fertile a un’altra, è una delle possibilità più concrete che la medicina riproduttiva offre in questi casi. Ma cosa prevede la normativa italiana? Quali sono i limiti di età e i requisiti per accedervi?
Nel nostro Paese, l’ovodonazione è consentita dalla legge, ma con alcune specifiche condizioni. La sentenza storica della Corte Costituzionale n. 162/2014 ha infatti dichiarato incostituzionale il divieto di accesso alla fecondazione eterologa, aprendo le porte a molte coppie che prima erano costrette a recarsi all’estero. Da quel momento, anche in Italia è possibile ricorrere alla donazione di ovociti da parte di una donatrice volontaria.
La donatrice deve essere in buona salute, avere tra i 20 e i 35 anni e non presentare patologie genetiche, infettive o ereditarie. Il percorso di selezione è rigido e tutelato, per garantire il massimo della sicurezza sia per chi dona che per chi riceve. Gli ovociti prelevati vengono poi fecondati in vitro con il seme del partner della ricevente o, in alcuni casi, con seme di donatore, per poi essere trasferiti nell’utero della paziente.
Per quanto riguarda la donna ricevente, i centri di medicina della riproduzione stabiliscono dei limiti di età variabili, generalmente tra i 50 e i 52 anni, anche se ogni caso viene valutato singolarmente. Il fattore determinante non è solo l’età anagrafica, ma anche le condizioni generali di salute, la capacità di affrontare una gravidanza e le eventuali patologie preesistenti. Non esistono limiti normativi rigidi imposti dalla legge, ma si fa riferimento alle linee guida delle società scientifiche e al parere clinico dello specialista.
Un aspetto importante riguarda l’anonimato: in Italia, per garantire la tutela della donatrice e della ricevente, la legge impone che la donazione sia anonima e altruistica. Questo significa che la donatrice non potrà conoscere l’identità della ricevente e viceversa, e che l’atto non prevede alcun compenso economico, se non il rimborso delle eventuali spese sostenute.
L’ovodonazione può rappresentare una possibilità concreta per molte donne che, per ragioni legate all’età o a condizioni mediche come l’endometriosi severa o l’insufficienza ovarica, non possono più contare sulla propria fertilità. Tuttavia, è un percorso che richiede consapevolezza, accompagnamento e supporto emotivo. È fondamentale rivolgersi a centri specializzati e a professionisti esperti che possano seguire la coppia in tutte le fasi: dalla valutazione iniziale fino al trasferimento embrionale e alla gestione della gravidanza.
Riconoscere i propri limiti biologici non significa rinunciare alla maternità, ma scegliere con coraggio una strada alternativa, altrettanto intensa e ricca di significato.
Il Dott. Massimiliano Pellicano riceve presso il Centro Delta, in
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