La fecondazione eterologa è una delle diverse forme di procreazione medicalmente assistita. Si ricorre a questa tecnica quando uno dei due genitori è sterile e, per arrivare a una gravidanza, occorre usare un gamete, un ovulo o uno spermatozoo, di una terza persona, cioè il donatore. La Fecondazione eterologa femminile è una tecnica di laboratorio che comporta la fecondazione degli ovuli di una donatrice con gli spermatozoi del partner maschile. Una volta fecondato, l’ovulo diventa pre-embrione e viene posto nell’utero, precedentemente preparato, per continuare lo sviluppo.

Le donatrici sono selezionate sulla base di rigorosi criteri medici e dopo aver eseguito la batteria di test aggiuntivi per escludere patologie importanti che potrebbero avere un impatto sulla salute del neonato. Le donatrici devono essere sottoposte a un trattamento di stimolazione ovarica di circa due settimane, costituito dalla somministrazione di ormoni e sono monitorate tramite ecografia ed esami del sangue. Gli ovuli vengono prelevati tramite puntura ovarica eseguita in anestesia generale.

Come nella fecondazione in vitro stessa (con ovuli e spermatozoi dai partners) dopo aver prelevato gli ovuli della donatrice, essi sono messi in coltura per alcune ore e poi fecondati. Nei 2 o 3 giorni successivi gli ovuli fecondati diventano pre-embrioni e vengono trasferiti nell’utero della ricevente.